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3B Scientific Heat Equivalent Apparatus User Manual

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3. Uso e manutenzione

L’apparecchio per l’equivalente termico viene fis-
sato con il morsetto da tavolo su un piano di lavo-
ro stabile. Successivamente la corda d’attrito, come
mostrato in fig. 1, viene avvolta intorno al cilindro
di attrito per 4,5-5,5 volte: in tal modo il contrap-
peso dovrebbe pendere verso il basso dal dietro e
l’estremità libera della corda dal davanti.

Come peso può essere utilizzato il secchio fornito
in dotazione, dopo essere stato riempito con ac-
qua, sabbia, ecc. (peso totale circa 5 kg). L’estremi-
tà libera della corda d’attrito viene legata al peso
che si trova sul pavimento; fare attenzione che, in
caso di corda tesa, il contrappeso ha una distanza
di soli 5 cm circa dal pavimento. In tal modo du-
rante l’esperimento risulta impossibile sollevare il
peso di oltre 10 cm circa.

Se ora azionando la manovella si nota che la corda
scorre verso destra e, se necessario, non rimane
nell’incavo, la corda viene avvolta intorno al cilin-
dro di attrito in modo che l’estremità della stessa a
cui è attaccato il peso si trovi a destra e l’estremità
con il contrappeso a sinistra.

Il sensore di temperatura viene inumidito con una
goccia di olio (importante!) e inserito nel cilindro di
attrito selezionato, come da fig. 1, fino a scattare in
sede in modo percettibile e può essere ruotato facil-
mente (se viene inserito eccessivamente o insuffi-
cientemente, non ruota liberamente). I due attacchi
del sensore di temperatura vengono collegati a un
ohmmetro (multimetro), che nel range compreso tra
2 k

e 9 k

deve essere dotato di almeno un display

a 3 cifre. La resistenza misurata può essere converti-
ta in temperatura sia utilizzando la tabella presente
sull’ultima pagina di queste istruzioni che con
l’ausilio della seguente equazione:

T

R

=

217

151

0,13

(1)

dove R deve essere inserito in k

, per ottenere T in

°C. Questa equazione ha una corrispondenza di
± 0,05 °C con le indicazioni della tabella del
costruttore della resistenza NTC nel range compre-
so tra 10 e 40 °C.

Prima di eseguire un esperimento il cilindro di attrito
dovrebbe essere raffreddato di circa 5-10 °C a tempe-
ratura ambiente. A tale scopo può essere collocato in
un frigorifero o in acqua fredda: il foro del sensore di
temperatura deve essere rivolto verso l’altro e la pro-
fondità di immersione può essere pari solamente ai
2/3 circa dell’altezza del cilindro (consiglio: se il cilin-
dro di attrito viene posto in acqua dopo essere stato
inserito in una busta di plastica, dopo il raffredda-
mento non è necessario asciugarlo).

L’incremento della temperatura durante un espe-
rimento dovrebbe proseguire fino a che la tempe-
ratura del cilindro di attrito supera di circa 5-10 °C
la temperatura ambiente. Tanto maggiore è la cor-
rispondenza tra le differenze di temperatura (cia-
scuna rispetto alla temperatura ambiente) duran-
te il raffreddamento e il riscaldamento, quanto in-

feriore è lo scambio termico netto con l’ambiente.

Per il riscaldamento elettrico dei cilindri di attrito
vengono forniti cavi adattatori, che su un lato sono
dotati di connettori con diametro di 2 mm e sul-
l’altro lato di comuni connettori da laboratorio con
diametro di 4 mm. Per l’alimentazione elettrica
dovrebbe essere utilizzato un alternatore con limi-
tazione di tensione e di corrente regolabile, per cui
non deve essere superata la tensione max. dell’al-
ternatore pari a 40 V. Il polo positivo dell’alimen-
tatore viene collegato al jack isolato (sulla piastri-
na rotonda grigia di plastica presente sotto il jack)
e il polo negativo con l’altro jack.

Gli elementi termici dei cilindri di attrito non si
comportano come le resistenze ohmiche! A partire
da circa 10 V la corrente sale rapidamente fino a
raggiungere, con circa 12 V, l’intensità di corrente
max. ammessa di 3 A. Per impostare un punto
d’esercizio si consiglia di impostare innanzitutto la
limitazione di corrente su 2 - 3 A, quindi di aumen-
tare lentamente la tensione fino a circa 11 V, per-
tanto la corrente dovrebbe salire a circa 1 A. Ora la
limitazione di corrente viene nuovamente regola-
ta, fino a quando scorrono circa 0,8 A. Queste
impostazioni ora non vengono più modificate; fino
all’esperimento la corrente viene interrotta sem-
plicemente estraendo i cavi. Grazie alla limitazio-
ne attiva di corrente e alle caratteristiche non
ohmiche la tensione e la corrente rimangono pra-
ticamente costanti durante un esperimento, nono-
stante la variazione di temperatura.

Manutenzione: l’apparecchio per l’equivalente ter-
mico in linea di principio non richiede manuten-
zione. Per quanto riguarda la pulizia, può essere
pulito a umido (acqua con detergente). Non impie-
gare solventi. Evitare di immergere l’apparecchio
in acqua.

I cilindri di attrito devono essere in metallo lucido.
Se si dovesse essere formato uno rivestimento, è pos-
sibile rimuoverlo con un detergente per metalli.

La corda di attrito può eventualmente essere lava-
ta. Come corda sostitutiva economica può essere
impiegata una fune di poliammide intrecciata (ad
es. per il mercato dell’edilizia).

4. Esecuzione dell’esperimento e analisi

4.1 Trasformazione di lavoro meccanico in calore
4.1.1 Esecuzione dell’esperimento

Innanzitutto vengono stabiliti i diversi pesi:
peso principale (ad es. secchio con acqua)
m

H

= 5,22 kg

contrappeso (sulla corda di attrito) m

G

= 0,019 kg

cilindro di alluminio m

A

= 0,249 kg

Ulteriori grandezze che devono essere misurate
in precedenza:
temperatura ambiente T

U

= 23,2 °C

diametro del cilindro sulla superficie di attrito
D

R

= 45,75 mm

Dopo il raffreddamento del cilindro di attrito,
quest’ultimo viene avvitato al supporto, viene in-